Nel momento in cui credevamo di aver assistito al massimo esempio di autolesionismo attraverso la vicenda del taglio delle risorse previste per il compenso derivante dall’art. 3 comma 165, della legge 24 dicembre 2003, n. 350 (cd Cartolarizzazione), ravvisabile sia da parte degli autori dell’ennesimo taglio lineare ai danni dei dipendenti, sia dall’incredibile silenzio con cui le altre OO.SS. stanno “glissando” sulla problematica cullandosi sul lavoro degli altri, e del quale non riusciamo a comprendere né i motivi né le differenze con la recente vicenda legata al tentato taglio del FUA, ci rendiamo invece conto che rischiamo di continuare a farci male da soli.

Sembrerebbe infatti che la Ragioneria Generale, nel valutare gli articoli del DDL di riforma del D. Lgs 165/2001 predisposto da Funzione Pubblica allo scopo di dare seguito all’accordo sui rinnovi contrattuali sottoscritto da Governo e OO.SS. lo scorso 30 novembre, stia ostacolando disposizioni che avrebbero lo scopo di ripristinare il primato della contrattazione collettiva sulla legge relativamente all’organizzazione del lavoro, ma anche sulla stabilizzazione delle risorse accessorie; il tutto, inoltre, corredato da valutazioni di tipo prettamente politico anziché tecnico, come invece sarebbe più appropriato vista la natura dell’organo che le produce.

Appare chiaro che qualora le modifiche legislative non realizzassero ciò che le parti hanno liberamente ed ufficialmente stabilito, vale a dire il superamento della legge Brunetta, ciò renderebbe vani i successivi passaggi contrattuali. Ovviamente riteniamo sia davvero incredibile che sia la burocrazia interna a mettere i bastoni tra le ruote al governo, oltretutto relativamente ad atti finalmente condivisi e condivisibili. A questo punto gradiremmo dunque sapere a cosa servono ministri, sottosegretari, l’Aran stessa se poi basta il veto di un semplice dirigente per stravolgere un accordo nazionale.

Ci auguriamo che, trovandoci comunque in una fase ancora preliminare, il buon senso prevalga e che l’iter possa proseguire nei binari prestabiliti, ma fa tanta amarezza dover constatare, ancora una volta, come sia il lavoratore a dover fungere da capro espiatorio per giochi di potere che nulla hanno a che vedere con l’interesse pubblico. E su cui, ovviamente, resteremo vigili ed intransigenti.

Roma, 15 febbraio 2017

                                                                                

Il Coordinatore Sostituto                           Il Coordinatore Generale

      Valerio Romito                                       Andrea G. Bordini