“Dagli studi della BCE, pubblicati in questi giorni, emerge che nei Paesi dell’Eurozona i salari non sono sufficientemente adeguati per dare stimolo alla ripresa dei consumi e dell’economia in generale mentre il tasso ufficiale di disoccupazione – di per sé già elevato - apparentemente risulta dimezzato esclusivamente per effetto delle svariate forme di lavoro precario o sottoutilizzato”. 

 Lo dichiara in una nota il Segretario Generale della Uilpa Nicola Turco, il quale aggiunge: “dal punto di vista occupazionale, le politiche di stampo neoliberista - che negli ultimi anni hanno caratterizzato lo scenario europeo e che in particolare si sono concretizzate in un depauperamento generalizzato delle componenti reddituali del lavoro dipendente nonché nello svilimento del ruolo della contrattazione e dell’intermediazione sociale, si sono rivelate fallimentari. Se a tali elementi si aggiunge finanche il proliferare di forme di lavoro al limite dell’atipicità, che si traducono in un sostanziale sotto bosco occupazionale privo di ogni forma di tutela, il quadro è completo”.

Prosegue Turco: “Ben lo sappiamo noi del Pubblico Impiego che, dopo otto anni di blocco retributivo, siamo ancora in attesa del rinnovo del contratto. Una circostanza, questa, che ha eroso all’osso il potere di acquisto delle buste paga, sottraendo linfa all’economia tutta. Peraltro, la mancanza di una positiva visione di insieme, che si è manifestata in primis nel trascurare l’importanza di una politica assunzionale adeguata, ha prodotto danni enormi a tutto il mondo del lavoro pubblico, che si è svuotato di presenze e di competenze e che, nel contempo, si è arricchito di contorni di precarietà, di cui ora si rende necessario il superamento”.

“E’ dunque ora di stringere i tempi sulla partita dei rinnovi – incalza il Segretario generale della Uilpa – per restituire valore al lavoro degli operatori e per dare una boccata di ossigeno ai mercati attraverso il rilancio dei consumi. Ma non solo.” Chiosa Turco: “E’ necessario ridare slancio e rilievo alla contrattazione collettiva, nazionale ed integrativa, affinché torni ad essere uno strumento efficace e proficuo tanto per i lavoratori quanto per lo stato di salute delle amministrazioni pubbliche. Attraverso la leva della contrattazione non solo vanno resi esigibili i prospettati aumenti salariali ma vanno promossi confronto e partecipazione su tutti gli aspetti del rapporto di lavoro nonché sull’introduzione di nuove e più moderne forme di welfare aziendale, mutuate dal mondo del lavoro privato”.

In allegato il comunicato stampa in pdf.

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