“Il giudizio espresso dalla Consulta, che ha legittimato la trattenuta del 2,5% dell’80% della retribuzione sulle buste paga dei dipendenti pubblici in regime di TFR, si aggiunge alla lista delle decisioni che da alcuni anni vengono adottate in ossequio agli equilibri di finanza pubblica”. Con queste parole il Segretario Generale della UILPA, Nicola Turco, commenta la sentenza emessa sulla questione dalla Corte Costituzionale, constatando come “ancora una volta le ragioni del’economia abbiano prevalso su quelle del diritto”.
“Si è ripetuto quanto già accaduto in occasione delle sentenze sulle pensioni e sul blocco della contrattazione nel Pubblico Impiego”, incalza Turco. “La Corte Costituzionale ha ceduto ai condizionamenti esercitati dalla Politica attraverso il ricorso alle quantificazioni allarmistiche operate dall’Avvocatura generale dello Stato che, anche in questa circostanza, ha giocato un ruolo fondamentale nella formulazione del giudizio finale della Corte Costituzionale”.
Prosegue il Segretario generale della Uilpa: “Nella parte motiva della sentenza in questione i giudici costituzionali rilevano il considerevole impatto economico di una eventuale pronuncia di accoglimento, posto in risalto dall’Avvocatura che ne ha evidenziato gli effetti finanziari di rilevante entità, suscettibili di pregiudicare il raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica”.
“Vorremmo capire perché quest’ultima esigenza venga avvertita soltanto quando si tratta di riconoscere dei sacrosanti diritti a lavoratori o pensionati” rappresenta Turco, rimarcando che “se il diritto continua ad abdicare in favore dell’economia è del tutto evidente che i cittadini di questo Paese sono stati finanche defraudati del diritto alla giustizia”.
“Si tratta di un fenomeno grave – prosegue Turco - che va arginato con riferimento a qualsiasi genere di questioni prima che quelle regole economiche – pur spesso violate quando lo si vuole – diventino invece l’alibi abituale e naturale per assumere scelte politiche che si pongono oltre il limite invalicabile della costituzionalità, a detrimento delle tutele e delle garanzie riconosciute dalla Carta Costituzionale”.
Conclude il Segretario Generale della Uilpa: “Politica e Giustizia devono tornare ad essere esercitati come poteri separati ed indipendenti tra loro, Noi ci batteremo anche per questo. Nei prossimi giorni valuteremo le opportune iniziative per portare a conoscenza di ogni cittadino la gravità degli effetti del consolidarsi di tale prassi sulla sfera dei diritti sanciti dalla Costituzione”.