La risposta sarà immediata

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04/01/2019 | Pubblico_Impiego. 

Emergono ulteriori discriminazioni nei confronti dei dipendenti pubblici riguardo al prepensionamento con quota 100.

Il lavoratore pubblico è, infatti, già penalizzato riguardo alle finestre d´uscita per la pensione, in quanto queste sono previste solo dal mese di luglio invece che da aprile come nel settore privato. Dalle indiscrezioni emerge un´ulteriore penalizzazione nei loro confronti: la liquidazione del TFR o TFS risulta possa essere incassata solo nel momento in cui saranno raggiunti i requisiti previsti dalla legge Fornero, ossia comunque i 67 anni o i 42 e 10 mesi di contribuzione, restando, inoltre, inalterati i criteri di liquidazione dei suddetti trattamenti di fine rapporto o servizio.

Da questo, si può dedurre facilmente che il lavoratore pubblico che usufruirà del beneficio previsto con quota 100 riceverà l’ammontare complessivo della sua buonuscita, nel caso in cui questa superi i 100.000 euro, solo dopo ben 8 anni.

I dipendenti pubblici, insomma, devono scontare fino in fondo il fatto di essere tali, con continue differenze di trattamento rispetto a chi, invece, lavora nel settore privato. Pertanto la risposta sarà immediata.

 

 

Roma, 04 gennaio 2019