“Alla luce di quanto dichiarato dall’OMS circa la situazione pandemica generata dal CORONAVIRUS - COVID 19, riteniamo del tutto condivisibili le scelte dell’Esecutivo di limitare l’apertura ai soli servizi pubblici essenziali, come rappresentato ieri sera in diretta dallo stesso Premier Giuseppe Conte”.

Lo dichiarano Antonio Foccillo, Segretario Confederale del Pubblico Impiego della UIL e Nicola Turco, Segretario Generale della Uilpa i quali ritengono tale misura “in linea con la necessità di limitare la circolazione ed i contatti tra le persone al fine di contenere l ’aumento dei possibili contagi, coerentemente con le scelte finora adottate dal Governo”.

Secondo i due segretari “i datori di lavoro hanno il dovere di tutelare il diritto alla salute dei lavoratori soprattutto in presenza dell’accresciuto numero di lavoratori positivi al virus che richiederebbe nelle prossime ore la sanificazione  di tutti gli ambienti lavorativi”,  evidenziando come - secondo il disposto di cui all’articolo 1, punto 6, del D.P.C.M. 11 marzo 2020, “le pubbliche amministrazioni dovranno assicurare l’attività ordinaria attraverso le forme di lavoro agile anche in deroga”.

“Esclusivamente per i casi in cui l’Amministrazione non sia in grado di attivarle”, i due sindacalisti rappresentano che “come già avvenuto in occasione del tragico sisma del 2009 a L’Aquila sarebbe opportuno prevedere una apposita norma che salvaguardi il trattamento economico fisso e accessorio dei lavoratori per assenze strettamente correlate ad eventi di carattere eccezionale come la pandemia da Coronavirus – Covid 19”.

“Pertanto, al fine di delineare la cornice normativa di tale tipologia di assenza, auspichiamo il ricorso alla decretazione d’urgenza, precisando che, dal punto di vista finanziario, le stesse assenze trovino copertura nell’ambito delle risorse disponibili a normativa vigente ovvero nella spesa corrente destinata al pagamento degli stipendi del personale pubblico” concludono i due Segretari.