Di recente l’Agenzia delle Entrate ha creato la Divisione Risorse e la relativa posizione dirigenziale, il Capo Divisione Risorse. L’intento è quello di migliorare la gestione del personale, delle risorse materiali, dell’organizzazione delle strutture e così via.
A oggi questo obiettivo non è stato raggiunto. Al contrario, in netta controtendenza col Patto per l’innovazione e la politica di assunzioni nella pubblica amministrazione da parte del Governo, l’Agenzia appare orientata a tagli e ridimensionamenti vecchio stile continuando a perseguire obiettivi di cassa.
Nel dettaglio:
- Il personale è la vittima designata della governance dell’Agenzia. La quale usa i lavoratori come limoni da spremere per raggiungere i “numeri” degli obiettivi prefissati e gli scarica addosso ogni tipo di responsabilità.
- L’Agenzia è in grave sottorganico e le recenti linee di indirizzo della Divisione Risorse risultano del tutto improprie. Le incoerenze organizzative e le decisioni del vertice sono, di fatto, bastoni tra le ruote per espletare i concorsi delle circa 4mila nuove assunzioni autorizzate dalla Funzione Pubblica.
- Con una concentrazione di poteri senza pari la Divisione Risorse ingloba tradizionali aree strategiche cosiddette “no core” dell’Agenzia, ma l’obiettivo rimane lo stesso: riduzione dei costi.
- Ancora in tema di riduzione dei costi l’Agenzia prevede tagli in bilancio per circa 5,3 milioni di euro a seguito della cosiddetta “razionalizzazione” degli spazi degli immobili adibiti a uffici dell’Agenzia stessa.
- Durante lo Smart working al personale dell’Agenzia non sono stati concessi i buoni pasto né sono state retribuite le ore di straordinario e così via. Per i soli buoni pasto l’Agenzia prevede nel bilancio 2021 ulteriori risparmi per 19,3 milioni di euro.
- Se si risparmia da una parte, dall’altra invece si è molto generosi. I vertici dell’Agenzia si sono infatti attribuiti succosi premi incentivanti che sfuggono ai basilari principi di trasparenza.
- In dispregio del dettato normativo (art.1, c. 870, legge di bilancio 2021) l’Agenzia non ha ancora provveduto a mettere a disposizione della contrattazione a beneficio della ripartizione tra i lavoratori i risparmi derivanti dallo Smart working. Neanche a dirlo, chi avrebbe dovuto provvedere è la Divisione Risorse.
Potremmo aggiungere altre perle a questo elenco. Ma quanto detto basta e avanza per fotografare l’anacronistica gestione dell’Agenzia delle Entrate. Poiché la misura è colma, la Uilpa si attiverà in tutte le sedi competenti per portare l’Agenzia delle Entrate nel nuovo millennio vista che la sua dirigenza è ferma agli anni ’90 del secolo scorso.
Sandro Colombi, Segretario generale Uilpa
Roma, 5 maggio 2021
In allegato il comunicato stampa in PDF.