La decennale politica di austerità europea e i conseguenti provvedimenti che hanno inciso sui rapporti di lavoro non hanno fatto altro che precarizzare l’occupazione, ridurre i diritti, accrescere le diseguaglianze e dilaniare il tessuto economico e sociale del nostro Paese. Lo confermano i dati Istat ed Eurostat. L’Europa, dunque, deve cambiare strategia ed ecco perché la Uil chiede che l’odierna riunione dell’Eurogruppo sia l’occasione per avviare una profonda revisione della governance economica. Una richiesta che abbiamo deciso di sostenere con la campagna “Patto di stabilità? No, grazie!”: inonderemo i social con questa rivendicazione e la nostra mobilitazione digitale e mediatica punterà a coinvolgere l’opinione pubblica e i decisori politici per convincere l’Europa a questo passo.
Il Governo e la politica italiana possono dare, in tempi brevi, un segno della volontà di tale cambiamento, approntando riforme vere del mercato del lavoro. Intanto, si deve recepire subito la direttiva europea, voluta dal Sindacato italiano ed europeo, relativa ai lavoratori delle piattaforme digitali. Si tratta di oltre 500mila persone, in particolare giovani, che, con quel provvedimento, possono liberarsi dalla schiavitù degli algoritmi e recuperare diritti propri del lavoro subordinato. Inoltre, si dovrebbe seguire l’esempio della Spagna dove, grazie a un accordo tra Governo e parti sociali, si è ridotta drasticamente la possibilità di utilizzare il tempo determinato e si sono cancellati i contratti precari. La Uil, insomma, chiede di avviare una nuova stagione riformista per superare decenni di riforme sbagliate”.